Occupandoci di restauro di quadri antichi, ci troviamo spesso di fronte ad antichi danni e antichi rimedi! Una bruciatura di candela lunga circa venti centimetri e larga due centimetri era stata rimediata con una toppa in tessuto di lino incollata con abbondante stesura di colla di origine animale. Questo tipo di adesivo naturale, molto usato nel restauro dei dipinti, se non preparato adeguatamente ha un effetto di ritiro sulla superficie molto invadente, con conseguenze sulla pittura irreversibili. Il precedente restauro aveva patinato l’opera con una mistura grassa e brunastra che aveva oscurato completamente una pittura di per sé attenuata nelle cromie.
L’opera d’arte in oggetto non è firmata, ma gli studiosi la attribuiscono al pittore anconetano Bernardino Bini, attivo nella seconda metà del Settecento. Raffigura Santa Lucia in Gloria tra Angeli e Cherubini, santa martire molto venerata nel XVIII secolo.
Una pulitura complessa sia della pellicola pittorica che del supporto tessile, in cui la patinatura era trasudata abbondantemente. Per risarcire la bruciatura è stata eseguita un’integrazione del supporto con un reticolo di fili ad incollaggio puntuale per distribuire al meglio le forze di tensionamento. Per il recupero della planarità, è stato fondamentale l’utilizzo del tavolo caldo con pompa del sottovuoto, che ha consentito di ridurre l’evidenza delle viziature senza ricorrere allo stiraggio manuale invasivo.