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Restauro doratura

Il restauro della doratura mette in pratica una serie di operazioni volte a conferire continuità percettiva alla superficie dorata. La doratura può essere ottenuta con diverse tecniche ed essere applicata su una molteplice varietà di manufatti. Noi ci occupiamo di restauro di cornici dorate antiche e moderne, dorature di dipinti su tela o tavola, mobili in foglia d’oro, sculture lignee con doratura, stucchi/gessi dorati.

L’oro è un metallo utilizzato sin dalla preistoria ed ha acquisito nel tempo, grazie al suo colore giallo intenso, un elevato potere simbolico. Il battiloro sfruttava la malleabilità di questo metallo per ottenere lamine a foglia di oro sottilissime. A seconda del metallo con cui l’oro è battuto, la foglia può avere una sfumatura di colore più pallida o più aranciata. 

L’umidità, movimenti meccanici, danni provocati dal supporto, impurità, sostanze sovrammesse, rendono probabili fenomeni di degrado quali lacune, distacchi, abrasioni, fessurazioni, ossidazioni e macchie. Il restauro della doratura vuole ridurre l’interferenza visiva di questi fenomeni e vuole prevenire ulteriori forme di degrado come indicato in seguito.

Quali sono le tecniche di doratura e come avviene il restauro di una doratura?

Tecniche di doratura. Le lamine o le foglie d’oro passavano dal battiloro al doratore per essere applicate sui manufatti. Le tecniche di doratura necessitano di estrema precisione di esecuzione e devono essere rispettate tempistiche e ricette consolidate dalla tradizione. In questa pagina trovi i restauratori di opere d’arte specializzati anche nel restauro dorature. La doratura può essere eseguita:

  1. a guazzo: la superficie veniva preparata con del bolo, (un’argilla che poteva essere di colore rosso, giallo, verde, nero). Per far aderire la foglia al supporto si applicava sul bolo dell’acqua con chiara d’uovo (o varianti). Infine, la superficie veniva brunita con dente di lupo o pietra d’agata che, strofinata sulla superficie, conferisce maggiore lucentezza e brillantezza.
    Questa tecnica veniva applicata per le grandi superfici, sfondi di tavole dipinte, mobili, cornici antiche.
  2. a missione(anche detto a mordente): la foglia viene fatta aderire alla superficie stendendo preventivamente una sostanza piuttosto adesiva (generalmente olio di lino cotto, biacca, vernice). Questa tecnica non consente la brunitura ed era un modo per eseguire velocemente piccoli ritocchi o soddisfare una committenza meno generosa.
  3. Con oro in conchiglia: l’oro finemente triturato, a formare una polvere molto sottile, veniva stemperato con del legante (colla animale, cera, chiara d’uovo) ed applicato per dipingere a mano sottili motivi decorativi, per completare.
  4. a mecca: una tecnica che imita l’oro utilizzando la foglia di argento. Quest’ultima viene applicata sulla superficie con la tecnica a guazzo o a missione e, per conferire il colore giallo dell’oro, viene stesa a pennello una lacca aranciata.

Tecniche di restauro della doratura. Come prima operazione è opportuno effettuare il restauro del supporto che, nella maggior parte dei casi, è il motivo della formazione di fessurazioni, distacchi e lacune.

Segue l’intervento di pulitura è finalizzato alla rimozione totale o parziale di depositi di sporco ed eventuali vernici alterate.

In seguito viene ristabilita la continuità della preparazione, questa è la fase di stuccatura che eseguiamo a regola d’arte per ottenere una superficie dell’aspetto e consistenza uguale a quella originale.

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L’integrazione delle lacune può implicare l’esecuzione ad imitazione delle tecniche tradizionali o discostarsi da esse scegliendo metodi affini al ritocco pittorico e differenziando l’intervento. La scelta dipende dallo stato di conservazione e della tipologia di manufatto. Nel primo caso riproduciamo le tecniche di doratura: utilizziamo l’oro della stessa cromia della lega originale applicando a guazzo, a mordente, a mecca o con le porporine di oro vero o di mike.

Nel secondo caso l’integrazione si esegue a selezione cromatica, tratti molto piccoli ed accostati di giallo, rosso, verde e nero con cui si imita la cromia dell’oro differenziando la lacuna ad una distanza ravvicinata.

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Per la protezione finale utilizziamo un protettivo idoneo a garantire la reversibilità nel tempo e a ridurre l’igroscopicità della superficie.

Quanto tempo occorre per il restauro della doratura?

L’esecuzione di questo intervento è piuttosto breve. L’esecuzione, isolata alle altre fasi dell’intervento può necessitare, circa, due giorni di lavoro.

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Dove avviene il restauro della doratura?

Il restauro della doratura è un’operazione molto versatile e può essere eseguita in sito, o in laboratorio, a seconda delle vostre preferenze. Solitamente, essendo legata all’intervento di restauro di un manufatto, viene realizzata in laboratorio, di seguito alle altre operazioni.

Perché dovresti restaurare una doratura?

L’oro nelle sue diverse modalità di applicazione manifesta il gusto specifico del tempo a cui il manufatto appartiene, il colore caldo e la sua lucentezza hanno assunto con il tempo il significato di regalità, di spiritualità e divinità. Il restauro di una superficie dorata consente di ridurre l’interferenza di abrasioni che deturpano il suo splendore.

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Approfondimenti su altre tipologie di restauro

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