Il dipinto olio su tela è firmato da Gaetano Lapis nel 1762, sullo sgabello in basso a sinistra, e rappresenta l’Ultima Cena, il momento in cui Gesù istituisce l’eucarestia. Lascia senza parole la delicatezza della sua pittura, se si considera l’inclinazione settecentesca al minus quam: una tela di lino sottile e altrettanto sottile la stesura pittorica, eppure il risultato è eccellente. Le cromie sono sfumate, ottenendo morbidi effetti chiaroscurali, e la preparazione aranciata è spesso lasciata in trasparenza negli incarnati per conferire i massimi punti di luce.
Non si nascondono i problemi conservativi legati alla tecnica, a una vecchia e inadeguata foderatura che ha sottoposto l’opera a stress meccanici e all’attacco xilofago del telaio, esteso fino sulla superficie pittorica. Pertanto, abbiamo sostituito il telaio, purtroppo non recuperabile, con un nuovo telaio estensibile, e abbiamo effettuato la foderatura con tavolo caldo a bassa pressione e con materiali impermeabilizzanti. Le fasi di pulitura del fronte e del retro del dipinto sono state fondamentali perché hanno restituito la flessibilità naturale e, sul fronte, hanno permesso di recuperare le cromie originali coperte nelle zone in ombra da ritocchi mal eseguiti.
Non è di certo una sfida di restauro pittorico, ma di pazienza nel ridurre l’interferenza sulla pittura dei numerosi fori lasciati dai tarli.